Alberto è un essere umano agganciato tra reale e irreale. Tra ciò che è e quello che vorrebbe essere. In questa prospettiva, ognuno di noi potrebbe riconoscere un lato, anche se faticosamente nascosto a sé stessi e agli altri, una fragilità, un sogno, una sfumatura del carattere che lo avvicina al personaggio principale della narrazione.
Alberto, talvolta, sembra che viva tra universi paralleli o tra mondi orizzontali posizionati uno sotto l’altro, come il cielo ed il mare. Il mare, altro grande protagonista di questo viaggio introspettivo. Il mare e l’orizzonte. L’orizzonte, linea immaginaria capace di affascinare gli esseri viventi fin dalla loro presenza su questo Pianeta. Alberto è uno di noi, vive in un tempo definito, ma potrebbe vivere in qualsiasi epoca ed in qualsiasi luogo. Le sue angosce ed i suoi timori sono le nostre angosce ed i nostri timori, i suoi dubbi sono i nostri dubbi, le sue ali sono le nostre ali.
I suoi pensieri si concentrano sul conflitto tra l’orrore e l’estasi. Si realizzano sull’amore non solo fisico, ma anche platonico, sul rifiuto dei valori del realismo e del positivismo. Alberto pone, al centro dell’universo, la sensibilità, l’irrazionalità, la malinconia, la verità umana. L’esaltazione di un mondo ideale, immaginario, onirico, nel quale fuggire, poiché il mondo reale è orribile, spaventoso, fatto solo di delusioni e di dolore.